Raffrescare ma anche aumentare l’umidità nell’industria agroalimentare

Il raffrescamento evaporativo: una scelta vantaggiosa per l’industria agroalimentare

La conservazione delle derrate alimentari e il mantenimento delle condizioni di freschezza dei prodotti stagionali deperibili è un argomento “caldo”, soprattutto in questo periodo, in cui l’approvvigionamento e la scorta di materie prime risultano difficoltosi e la grossa spesa per il consumo di energia preoccupa le aziende.

Le procedure di conservazione svolgono, infatti, un ruolo primario nell’industria agroalimentare e sono di vitale importanza per mantenere i cibi freschi lungo tutta la catena produttiva (raccolta, lavorazione, distribuzione) e per prolungare la durata del prodotto fino alla sua consumazione. Mantenere l’equilibrio dell’alimento e il suo contenuto di umidità è indispensabile: un ambiente troppo secco può indurre la “disidratazione” del prodotto, con una conseguente perdita di peso e un calo della sua resa economica.

Prendiamo in considerazione lo stoccaggio all’interno dei silos di cibi come ortaggi o frutta (che contengono generalmente oltre l’80% d’acqua): la permanenza in un ambiente eccessivamente asciutto e poco aerato condurrebbe alla perdita d’acqua e di turgore dell’alimento, qualità necessarie che stabiliscono la freschezza e influenzano l’appetibilità del prodotto.

Come conservare umidità e freschezza?

Qui entra in gioco il raffrescamento adiabatico / evaporativo.

Forse fino ad oggi ne abbiamo evidenziato maggiormente le caratteristiche che lo rendono la soluzione più salubre, economica ed ecologica per climatizzare ambienti di medie e grandi dimensioni (fabbriche, magazzini, capannoni, tensostrutture, ecc.), ma la sua utilità non si limita al controllo del clima indoor degli spazi ad uso umano.

La possibilità di:
- Controllare il tasso di umidità degli ambienti o di zone specifiche

- Abbassare la temperatura

- Ridurre l’elettricità statica

rende i sistemi di raffrescamento evaporativo ideali per la conservazione e la lavorazione degli alimenti come frutta, verdura, patate e cereali.

Un caso reale: la conservazione del riso

Recentemente abbiamo potuto applicare la nostra tecnologia al processo produttivo del riso: un cliente del nord-ovest si è rivolto a noi perché aveva la necessità di aumentare il tasso di umidità del suo prodotto. Le lavorazioni nella sua azienda richiedono di mantenere l’alimento all’interno di un preciso intervallo igrometrico, così abbiamo studiato per lui un sistema ideale. In una sola settimana siamo passati dalla commessa alla messa in opera delle macchine: l’installazione è stata fatta all’esterno dell’ambiente e canalizza l’aria verso l’interno, aumentando il tasso di umidità e abbattendo leggermente la temperatura, per mantenere anche il prodotto più fresco.

Come dimostra questo intervento, il raffrescamento evaporativo permette di conservare i cibi (o di lavorarli) entro un range di temperatura e una percentuale di umidità che possono determinare una svolta nella gestione aziendale.
In più, il costo contenuto dei macchinari e della loro manutenzione, insieme al basso impatto energetico, li rende una scelta economica per l’azienda, rispetto agli impianti di condizionamento tradizionali.
Il raffrescamento evaporativo è ecologico perché limita la spesa energetica e non utilizza gas refrigeranti: il suo funzionamento si basa unicamente sull’utilizzo di acqua naturale, mentre le sue emissioni consistono in semplice vapore acqueo.

Il raffrescamento evaporativo: una scelta vantaggiosa per l’industria agroalimentare

Come funzionano, in pratica, i sistemi che proponiamo?

Il principio è semplice: una ventola attrae nel raffrescatore l’aria calda che, passando attraverso i pannelli bagnati d’acqua a cascata, assorbe parte del calore grazie all’evaporazione. L’aria immessa nell’ambiente dal raffrescatore è così più fresca e con un maggiore tasso d’umidità di quella in entrata. 


Le nostre soluzioni sono molteplici, mobili o fisse, a seconda degli obiettivi dei nostri clienti.

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Il raffrescamento evaporativo: una scelta vantaggiosa per l’industria agroalimentare

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